Paul von Lettow Vorbeck, il generale tedesco imbattuto nella Grande Guerra

Paul Emil von Lettow VorbeckA differenza della memorialistica e della pubblicistica storica sul secondo conflitto mondiale, pochi sanno che la Grande Guerra venne combattuta anche nel teatro africano, in quella parte di Africa in cui erano presenti, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, le colonie tedesche dell’Africa Orientale, corrispondenti agli attuali stati di Burundi, Rwanda e Tanzania; le stesse colonie, a seguito della resa tedesca nel novembre 1918 e poi del Trattato di Versailles, passeranno alla Gran Bretagna, con esclusione del Rwanda, affidato al Belgio. Ma la storia di questa parte di Africa, negli anni 1914-1918, è indissolubilmente legata all’epopea di un uomo, un generale, che, oltre ad avere legato il suo nome a queste terre, ha avuto il privilegio di essere l’unico comandante tedesco a non essere stato ancora sconfitto l’11 novembre 1918, giorno in cui i Tedeschi firmarono la resa con le forze alleate. Paul Emil von Lettow Vorbeck nasceva il 20 marzo 1870 a Saarlouis, da una famiglia di ferree tradizioni militari, così da intraprendere durante la giovinezza e gli studi la carriera militare in artiglieria. Di eccellenti doti morali e carismatiche, iniziò una brillante scalata nei ranghi dell’esercito a partire dal 1900, quando venne mandato in Cina con il corpo di spedizione tedesco per sedare la Rivolta dei Boxer: seguirono importanti incarichi nel continente africano, che diverrà da questo momento la sua seconda patria. Prese parte alle operazioni per sedare la rivolta dell’etnia degli Ottentotti e degli Herero in Namibia e comandò per une breve periodo il corpo coloniale tedesco in Camerun, le celebri Schutztruppe.

Battaglia di TangaMa è con il gennaio 1914 che il suo nome divenne leggenda: come egli stesso scriverà più tardi nel suo libro di memorie, “quando sbarcai a Dar es Salam, non avrei mai immaginato quale compito mi sarebbe stato affidato di lì a pochi mesi. Io ero allora un novizio dell’Africa. La mia carriera mi aveva però in certo qual modo abituato ad accettare i compiti più impensati che il destino mi preparava”. Gli venne affidato il comando di una compagnia di soldati tedeschi, composta di appena 3000 uomini, rinforzata da dodici compagnie di truppe ascare, poco più di qualche decina di migliaia di indigeni. Con lo scoppio della guerra, nel luglio 1914, von Lettow Vorbeck si trovò, di fatto, in inferiorità numerica, impossibilitato a ricevere aiuti e rinforzi dalla madrepatria e circondato dalle colonie di Francia e Gran Bretagna, che potevano annoverare quasi 300.000 soldati, tra truppe regolari e indigene. Conscio della propria debolezza militare, decise di ignorare, assumendosene ogni responsabilità, gli ordini provenienti da Berlino di appostarsi a difesa, attaccando e respingendo uno sbarco inglese a Tanga: con poco più di mille uomini, riuscì, tra il 2 e il 5 novembre 1914, a respingere una forza di invasione di quasi ottomila soldati di Sua Maestà; inoltre, la ritirata inglese fu così caotica, che i Britannici abbandonarono un grandissimo quantitativo di armi, munizioni ed equipaggiamenti che costituirono una vera “manna” per i soldati tedeschi. Una nota curiosa della battaglia di Tanga fu che venne combattuta anche con sciami di api: infatti, gli spari della fucileria disturbarono interi sciami di questi insetti che si gettarono inferociti sulle truppe attaccanti, in particolare sugli Inglesi.

Königsberg affondatoNonostante una serie di altri scontri brillantemente vinti, come quello presso il villaggio di Jassin del 18 gennaio 1915, il Generale tedesco attuò, per la prima volta utilizzando truppe regolari e indigene, la tattica della guerriglia, attaccando in prevalenza linee ferroviarie, di comunicazioni e forti isolati, costringendo gli Inglesi a distogliere ingenti quantitativi di risorse militari dal fronte europeo. Intanto, era riuscito a radunare una consistente forza di ascari, circa 12.000 uomini, che, a differenza delle truppe indigene inglesi, erano molto più addestrate e motivate al combattimento: infatti, gli indigeni di von Lettow combattevano anche per liberarsi dalla Corona britannica, facendo nascere, di fatto, i primi movimenti di indipendenza e anticolonialisti. Nel frattempo, a metà del 1915, era giunto in soccorso dei soldati tedeschi l’incrociatore Konigsberg, che stava combattendo una guerra di corsa lungo le coste dell’Africa e delle colonie alleate. Sbarcò uomini e rifornimenti, per poi salpare nuovamente l’ancora; l’11 luglio, però, venne affondato al termine della battaglia del Delta del Rufiji: ma ciò che poteva rivelarsi una perdita strategica, si rivelò un aiuto inaspettato, in quanto furono smontati i grossi cannoni da 105 mm e utilizzati come pezzi d’artiglieria terrestre. Inoltre, i marinai superstiti (circa 290) continuarono la guerra a fianco di von Lettow.

Soldati tedeschi e ascariNel marzo 1916 le truppe inglesi del Generale Jan Smuts prepararono una poderosa offensiva, con oltre 45.000 uomini, per spezzare la linea tedesca, fallendo, a costo di gravi perdite, nell’impresa; ancora nell’ottobre 1917, lasciando sul campo poco più di cento uomini, il Generale von Lettow sconfisse nuovamente i Britannici a Mahiwa, che dovettero accusare oltre 1600 caduti. Ma il protrarsi del conflitto avrebbe fatto il gioco dell’Inghilterra: i Tedeschi, infatti, nonostante i materiali e gli equipaggiamenti di preda bellica, non potevano contare su rimpiazzi provenienti dal continente o dalle colonie vicine; inoltre, molti soldati esperti erano morti o rimasti gravemente feriti da non poter più essere impiegati nei combattimenti. Con l’approssimarsi della fine della guerra, von lettow riparò in un primo momento in Mozambico, dove attaccò alcune guarnigioni portoghesi, per poi tornare nelle colonie dell’Africa Orientale Tedesca, riuscendo a sfuggire all’accerchiamento inglese e attaccando alcuni presidi britannici nella Rhodesia: il 13 novembre 1918, due giorni dopo la firma dell’armistizio sul fronte occidentale, i Tedeschi ottennero una nuova, strepitosa, vittoria nella Battaglia di Kasama, nell’attuale Zambia. Ma le voci della disfatta europea giunsero anche in Africa, dove, seppur con gli onori delle armi, Paul von Lettow Vorbeck dovette arrendersi da imbattuto ad Abercorn il 23 novembre, ben dodici giorni dopo la firma dell’Armistizio di Compiegne. Dopo la guerra, von Lettow ebbe l’onore di essere l’unico ufficiale tedesco ad entrare in parata sotto la Porta di Brandeburgo, in quanto unico comandante di truppe a non essersi mai arreso al nemico a seguito di sconfitte militari; in seguito, entrò a far parte del Reichstag della Repubblica di Weimar nel biennio 1929-1930; non aderì mai al Nazismo, nonostante Adolf Hitler avesse cercato a più riprese di usare il suo nome e la sua persona. Tornò in Africa prima di morire, per rivedere i luoghi della sua epopea coloniale e bellica, venendo quasi del tutto dimenticato in patria: i “suoi”  Ascari, però, non lo avevano dimenticato. Al suo arrivo, venne accolto con gli onori militari, per essere ricevuto anche dal suo storico nemico Jan Smuts, mentre gli indigeni intonavano Heia Safari!, il canto delle truppe coloniali tedesche.

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