22 luglio 1943. Ferruccio Serafini e Paolo Damiani caduti nei cieli della Sardegna

Caccia MC202Erano due due piloti della Regia Aeronautica in servizio presso il 51° Stormo da Caccia Terrestre che diedero prova di grande coraggio e ardimento nel corso di numerose battaglie aeree nei cieli del Mediterraneo e dell’Italia. Un intenso ciclo operativo, quello del 51° Stormo, che può essere riassunto con oltre 1100 missioni di guerra, circa 110 combattimenti con velivoli avversari e ben 150 nemici abbattuti dall’abilità dei piloti. Il Tenente Paolo Damiani e il Sergente Ferruccio Serafini il 22 luglio 1943 si alzarono in volo per contrastare una cinquantina di velivoli Curtiss P-40 del 325° Fighter Group, in azione nel Sud della Sardegna. Alla chiamata dell’allarme aereo, si alzarono in volo dodici Macchi MC205V del 155º Gruppo, tra cui quello di Serafini, inquadrato nella 378a Squadriglia, e nove Macchi del 20º Gruppo, nella cui 352a Squadriglia prestava servizio il Tenente Damiani. I velivoli italiani decollarono la mattina, tra le 09.25 e le 09.30: appena individuati gli apparecchi americani, sebbene inferiori, li ingaggiarono immediatamente, aprendo il fuoco con le armi di bordo. Quel giorno, nei cieli della Sardegna, si accese una dura battaglia aerea, in cui il valore e il coraggio dei piloti italiani e americani andò ben oltre il dovere. Un dovere, e un sacrificio, che ha per protagonisti proprio i due piloti Paolo Damiani e Ferruccio Serafini.

Approntamento velivoloLa storia Paolo Damiani nella Regia Aeronautica ha inizio nel 1938, anno in cui conseguì il brevetto di volo, continuando poi nel 1940 con la nomina a Sottotenente presso la Regia Accademia di Caserta. Trasferito al 51° Stormo da Caccia Terrestre, si guadagnò prima di quel 22 luglio 1943 due Medaglie d’Argento ed una di Bronzo al Valor Militare per le sue azioni compiute nei cieli di Malta e del Mediterraneo. Durante la Battaglia Navale di Mezzo Agosto, tra l’altro, si metteva in luce per le sue doti di pilota, durante la scorta ad una formazione di aerosiluranti incaricata di attaccare un convoglio nemico, venendo decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare: “Giovane ed abile pilota da caccia, combattente generoso ed aggressivo, durante un duro scontro con la caccia avversaria che cercava di ostacolare l’attacco dei nostri bombardieri ad un convoglio nemico fortemente scortato, collaborava generosamente alla bella vittoria della formazione che abbatteva tre Hurricane e ne danneggiava altri senza subire alcuna perdita. Cielo del Mediterraneo, 12-13-14 agosto 1942”. E quando ancora non era tramontata l’ipotesi di attaccare e invadere l’Isola di Malta, spina nel fianco delle forze dell’Asse che operavano in Africa Settentrionale, il 51° Stormo e Paolo Damiani attaccarono a più riprese la piccola roccaforte inglese. Si meritò in questo frangente la sua prima Medaglia d’Argento al Valor Militare: “Giovane pilota da caccia, in numerose azioni di caccia libera, e scorte al bombardamento sulle basi di Malta, in partenze su allarme, in missioni di scorta a convogli navali ed aerei, portava offesa al nemico o rintuzzava la sua audacia. In aspri combattimenti, personalmente e in collaborazione, conseguiva delle brillanti vittorie, dando prove esemplari di perizia, aggressività e valore. Cielo di Malta e del Mediterraneo Centrale, agosto-dicembre 1942”. La seconda Medaglia d’Argento arrivò nel maggio 1943, per aver attaccato una formazione aerea che stava compiendo un’azione di mitragliamento sulle basi della Sardegna: “Giovane pilota da caccia, partito su allarme per intercettare bimotori nemici in azione di bombardamento a bassa quota, si lanciava in mezzo alla formazione scompigliandola, abbattendo due aerei e mitragliandone un terzo. Dava prova esemplare di aggressività e valore. Cielo della Sardegna, 31 maggio 1943”.

Ferruccio SerafiniL’epopea di Paolo Damiani si intrecciò con quella del Sergente Ferruccio Serafini, destinato al 51° Stormo dopo il conseguimento del brevetto di pilota militare a metà del 1942. La guerra procedeva rapida e per Serafini venne il momento di entrare in azione. Dapprima nei cieli di Malta e del Mediterraneo e poi in quella della Tunisia per contrastare lo sbarco americano in Nord Africa, dove riportò le sue prime vittorie aeree che lo ascrissero tra gli Assi della caccia italiana. Per queste sue azioni venne decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare: “Giovane pilota da caccia, partecipava a numerose azioni di scorta a bombardieri dell’Asse su munitissima base aeronavale nemica e successivamente, da un campo oltremare insistentemente offeso dal nemico, e da altre rischiose missioni di guerra. In aspri combattimenti con la caccia nemica ne sventava l’insidia conseguendo personalmente e in collaborazione brillanti vittorie. in ogni circostanza dava prove esemplari di perizia, aggressività e valore. Cielo di Malta e della Tunisia, agosto-dicembre 1942″. E poi per entrambi venne il 22 luglio 1943. Ferruccio Serafini, dopo essere riuscito ad abbattere il suo ottavo velivolo nemico, si lanciò contro un altro P-40: attaccato a bassa quota e a distanza ravvicinata, urtò con un’ala del suo Macchi il Curtiss americano, che precipitò al suolo. Tentò di salvarsi lanciandosi con il paracadute, ma la quota troppo bassa non ne permise il dispiegamento efficace. Fu decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria: “Ardito e valoroso pilota da caccia, giovane temprato nelle più ardue e dure battaglie aeree, era sempre luminoso esempio e sprone per coraggio, aggressività e decisione. Andando il combattimento, si offriva volontario quando maggiore era il rischio e non desisteva dalla lotta se non dopo aver sparato l’ultima cartuccia, collaborando efficacemente alle più brillanti vittorie del reparto e conseguendo magnifici risultati individuali. Nel corso di un accanito scontro con preponderanti formazioni nemiche, non pago del successo ottenuto con l’abbattimento di due incursori, uno sicuro e l’altro probabile, rimasto privo di munizionamento, si scagliava contro un terzo aereo avversario infrangendosi al suolo, in uno con esso, nell’ultimo supremo olocausto. Cielo della Sardegna, 22 luglio 1943″.

Morte Ferruccio SerafiniPaolo Damiani, invece, attaccata la formazione avversaria, riuscì a scompaginare un gruppo di velivoli nemici, ma la superiorità avversaria si fece presto sentire. Colpito in più punti, precipitò al suolo con il suo velivolo, senza alcuna possibilità di salvarsi. Recita la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria al Tenente Damiani: “Pilota da caccia abilissimo, Ufficiale di preclari virtù militari, combattente valoroso, intrepido ed aggressivo, impegnato col suo reparto alla difesa di una nostra isola, pure in condizioni d’inferiorità numerica, trascinava i gregari in numerosi combattimenti sostenuti con indomita fede e noncuranza della superiorità dell’avversario. Durante uno di tali combattimenti in cui venivano sicuramente abbattuti dieci avversari, cinque probabili ed altri quindici danneggiati, offriva la sua giovane vita per quella fede che sempre lo aveva animato. Brillante esempio di abnegazione, di ardimento e magnifiche virtù militari. Cielo di Capoterra, Cagliari, 22 luglio 1943″. Quel giorno, furono in tutto quattro gli equipaggi del 51° Stormo a non fare ritorno alla propria base: oltre a Damiani e Serafini, caddero in combattimento il Sottotenente Redento Borbotti e l’intero equipaggio di un velivolo Caproni Ca309 Ghibli, composto dal Maresciallo Virgilio Pongiluppi e dagli Avieri Giovannino Battisti, Pietro Cervasi e Giovanni Corvascio, impegnato in una missione di trasporto e che si ritrovò suo malgrado nel pieno svolgimento della battaglia aerea.

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