Dedicato a Ruggero Pieri

Ruggero PieriLe nostre pagine e i nostri articoli sono dedicati alla memoria e al ricordo di RUGGERO PIERI, nato a Fiesole, in provincia di Firenze, il 2 febbraio 1894. Nel gennaio 1915, il giorno 16, dopo la visita militare di leva al Distretto Militare in Piazza Santo Spirito, viene dichiarato idoneo e arruolato nel Regio Esercito, venendo destinato al 48° Reggimento Fanteria, Brigata Ferrara. Lo scoppio delle ostilità, nel maggio 1915, lo vede già quindi sotto le armi: segue, così, le vicissitudini belliche del suo reparto, prendendo fin da subito parte alle offensive italiane lungo il Fiume Isonzo. Nel luglio 1915, durante un assalto, viene ferito in maniera piuttosto grave alle gambe e allontanato dalla linea del fronte per un periodo di convalescenza, un evento che lui stesso narrerà in una sua lettera, pubblicata nello stesso mese su Il Nuovo Giornale, quotidiano della provincia di Firenze. Ristabilitosi, transita per un breve periodo nel 15° Reggimento Fanteria della Brigata Savona, schierata sull’altipiano carsico a ridosso del Monte Sei Busi: durante la terza battaglia dell’Isonzo dell’ottobre-novembre 1915 viene ancora una volta ferito e ricoverato presso l’Ospedale Militare di Capua. Torna in prima linea soltanto nel marzo del 1916, nel 132° Reggimento Fanteria della Brigata Lazio, essendo il 15° Reggimento trasferito per le operazioni in Albania. Con il 132° Reggimento, Ruggero prende parte a tutti i successivi scontri affrontati dalle truppe italiane tra il San Michele, il Monte Rosich, Quota 202, Doberdò: arrivano anche le promozioni, divenendo Caporale il 4 aprile 1916 e Caporalmaggiore il 5 ottobre successivo. Il 132° Reggimento segue poi un periodo di riposo e turnazione con altre unità, venendo rischierato per compiti di seconda linea. In seguito, terminato il periodo di riposo, si parte in ferrovia alla volta di Tolmezzo, venendo in seguito schierata l’intera Brigata nel settore Alto Brut-Monte Pramosio-Monte Cimone: Ruggero Pieri, intanto, il 26 marzo 1917, è promosso al grado di Sergente di Squadra. Arrivano però i giorni di Caporetto dell’ottobre 1917, dove la Brigata Lazio è investita in pieno dall’offensiva austriaca, iniziando un lento ripiegamento, arrivando fino a San Pietro in Gù, nei pressi di Padova, dove la Brigata Lazio viene sciolta. A questo punto, Ruggero Pieri viene assegnato al 24° Reggimento Fanteria della Brigata Como, in linea sullo schieramento del Monte Grappa, attestandosi lungo la linea Monte Solarolo-Val Calcino. Ricognizioni e scontri tra pattuglie italiane e austriache sono all’ordine del giorno: arrestata l’avanzata dei soldati di Vienna, il fronte si prepara alle battaglie risolutive del conflitto. Con la Battaglia del Solstizio del giugno 1918 i soldati italiani sferrano un duro colpo alle forze austriache, dal quale non riescono più a riprendersi. Prima della decisiva battaglia di Vittorio Veneto, arriva anche l’ultima promozione, l’8 ottobre 1918 a Sergente Maggiore: nei ranghi del 24° Fanteria, Ruggero prenderà parte a tutti i successivi scontri, passando il Piave e il Monticano, venendo le imprese menzionate anche sul Bollettino di Guerra N. 1256: nelle parole del Generale Armando Diaz, “la 10a Armata proseguendo nella sua inarrestabile avanzata, ha spinto le avanguardie sulla sinistra del Monticano. La valorosa Brigata Como (23° e 24°) si è distinta ancora una volta per il suo impareggiabile slancio”. Congedato, dopo la guerra riprende il lavoro di scultore che aveva interrotto per andare a combattere: un anno dopo, il 20 novembre 1919, si sposa con Margherita Pestelli, unione dalla quale nascono due bambini, Marisa e Goffredo. Non prenderà parte a nessuna altra guerra combattuta dall’Italia: Ruggero Pieri muore il 4 aprile 1949 a Firenze, dopo una lunga malattia.

Decorato di

– Croce al Merito di Guerra –

– Medaglia Interalleata della Vittoria –

– Medaglia Commemorativa della Guerra Italo-Austriaca 1915-1918 “Coniata nel Bronzo nemico” –

– Medaglia Commemorativa dell’Unità d’Italia –

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