All’assalto alla baionetta con il Colonnello Luigi Zacco

Nella sua lunga carriera di militare, il Colonnello Luigi Zacco aveva preso parte ad ogni conflitto intrapreso dal Regno d’Italia, fin dalla campagna di Libia del 1911-1912. Originario di Modica, in provincia di Siracusa, dove era nato nel 1890, con il grado di Sottotenente partì per la Tripolitania, dove prese alle operazioni iniziali per la conquista della quarta sponda italiana: richiamato in Italia alla vigilia della Grande Guerra, Luigi Zacco, promosso al grado di Tenente, venne assegnato al 56° Reggimento Fanteria, Brigata Marche, e raggiunse il fronte nei dintorni di Oppacchiasella. Durante un assalto condotto da quattro battaglioni della Brigata, nel settembre 1916, Luigi Zacco venne gravemente ferito ad un piede dallo scoppio di una granata nemica, che quasi glielo asportò di netto. Sebbene intenzionato a proseguire l’assalto al fianco dei suoi uomini, fu costretto a farsi medicare e a ricoverare. Venne insignito di una Croce di Guerra al Valor Militare: “Comandante di Compagnia, in ripetuti combattimenti dava prova di singolare ardimento. Ferito gravemente ai piedi dallo scoppio di una granata, rimaneva al suo posto ad impartire disposizioni per un imminente attacco, finché veniva sostituito da altro ufficiale. Quota di Selz, 8-16 luglio 1916; Quota 85 di Monfalcone, agosto 1916; Nova Vas, 14 settembre 1916”.

Dopo la lunga degenza, nonostante il conflitto fosse ancora in corso, venne nuovamente inviato in terra libica, dove il controllo italiano si era ridotto alle sole località costiere. Iniziata la riconquista della colonia, si guadagnò una seconda Croce di Guerra al Valor Militare, quando, nel gennaio 1919, respinse un attacco di ribelli nei pressi di Zanzur: “Non curante del pericolo e sotto raffiche di mitragliatrice nemiche, in mancanza di telefoni da campo, con calma e sereno sangue freddo, più volte si recò latore di ordini importanti alle truppe schierate nell’interno dell’oasi di Zanzur, affinché esse affluissero nella zona battuta di prima linea, con rapidità e ordine. Zanzur, 2 gennaio 1919”. In Libia vi rimase fino al 1922, quando tornò in Italia con il grado di Maggiore, assegnato al 231° Reggimento Fanteria. Fu poi in Africa Orientale, in Somalia, durante la guerra all’Etiopia e, in seguito, durante le operazioni di polizia militare per la pacificazione delle ultime tribù ribelli. Promosso Tenente Colonnello, venne insignito della terza Croce di Guerra al Valor Militare: “Aiutante di campo del comando di un settore, durante un ciclo operativo, attraversando difficoltà di ogni genere, cooperava, con instancabile attività, volontà di carattere e di iniziativa, alla ricerca delle notizie sul nemico, alla impostazione ed attuazione dei disegni operativi, all’organizzazione e dislocazione dei mezzi e dei servizi. Nelle varie fasi, era sempre un valido aiuto al Comandante, dimostrando grande discernimento di situazioni, spiccato acume tattico, belle qualità di soldato. In ricognizione, si faceva spesso volontariamente latore di ordini fino ai reparti avanzati, dimostrando sprezzo del pericolo. Esempio di virtù militari. Ciclo operativo del territorio Laghi Margherita e Ciamò, 9 aprile-20 giugno 1937”.

Terminato con successo il periodo in Africa Orientale, per Luigi Zacco fu la volta di partire per la Spagna, dove venne assegnato al Comando Truppe Volontarie e poi al seguito della missione militare di esperti presso il Governo di Francisco Franco. Promosso al grado di Colonnello, alla vigila della Seconda Guerra Mondiale a Luigi Zacco gli venne assegnato il comando dell’84° Reggimento Fanteria, con cui, nel settembre 1940, partiva alla volta dell’Albania. Il 14 novembre 1940, mentre gli Italiani rimanevano sulla difensiva, i Greci lanciarono la loro offensiva: a poco a poco la linea italiana cedette, costringendo le fanterie a ripiegare. Per impedire che venissero travolte del tutto, il Colonnello Luigi Zacco, quattro giorni più tardi, guidò un attacco alla baionetta: cadde colpito a morte, proprio quando il contrattacco volgeva al meglio e riusciva a bloccare l’avanzata nemica. Venne insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria: “Esperto Comandante di un reggimento rinforzato, sosteneva per più giorni una dura lotta in uno dei più contesi settori della fronte, riuscendo a mantenere intatte le posizioni contro furiosi e replicati attacchi di forze soverchianti. Impavido e instancabile sempre in linea con i suoi fanti, che animati dal suo magnanimo esempio resistevano duramente e contrattaccavano ripetutamente, fu capo intrepido, capace e tenace. In un contrassalto alla baionetta, risoltosi favorevolmente, cadeva al suo posto d’onore, chiudendo valorosamente la sua nobile esistenza di combattente di cinque guerre. Balishti-Qifarishtes, 4-18 novembre 1940″.

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