I Finanzieri all’attacco di Dobrej

Nel dicembre 1940, il I e II Battaglione Mobilitato della Guardia di Finanza furono destinati alla Val Tomorizza, in Albania, dove si opposero vigorosamente alle truppe greche. Nel gennaio dell’anno seguente, fu chiesto al Comandante Generale del Corpo, Generale di Corpo d’Armata Ugo Pignetti, di costituire un reparto speciale di sciatori da mettere a disposizione della Divisione Parma, che l’avrebbe utilizzato alla destra dello schieramento italiano, nel settore di Trove, per il collegamento con la Divisione Pusteria, l’estrema sinistra della XIa Armata. Si trattava, infatti, di attraversare le impervie alture del Tomor, impresa impraticabile per chi non fosse addestrato alla montagna e valido sciatore. Così, un plotone di quarantaquattro Finanzieri, comandato dal Tenente Gino Zappardino, assolse a questo compito, rientrando in linea il 22 gennaio in previsione di nuove operazioni. Fu così deciso, per alleggerire la pressione sull’XIa Armata, impegnata nella battaglia di Berat, di compiere un’azione lungo tutto lo sbarramento della Val Tomorizza, allo scopo di migliorare l’andamento della posizione di resistenza. Nell’operazione furono coinvolti i Battaglioni Alpini Morbegno, Intra e Susa ed il I e II Battaglione Mobilitato della Guardia di Finanza. Nei giorni precedenti, pattuglie di Alpini e Finanzieri mossero nottetempo per saggiare l’aggressività e la quantità delle forze nemiche: il 14 gennaio, una di queste pattuglie vide la riuscita neutralizzazione di un’importante postazione nemica, distrutta con il lancio di bombe a mano. Nell’azione, il Finanziere Alvaro Gronchi si meritava la Medaglia di Bronzo al Valor Militare: “Si offriva per partecipare di notte ad una ardita azione di pattuglia contro una munita posizione, riuscendo a penetrare nelle case dove il nemico si era asserragliato e ad infliggergli notevoli perdite con lancio di bombe a mano. Benché ferito, seguitava a combattere, ripiegando solo in seguito a ordine del suo comandante. Dobrej, 14 gennaio 1941”.

Il compito affidato alle unità dei Finanzieri, poste sul fondo della valle, era alquanto difficile: l’obiettivo dell’attacco loro assegnato era costituito dal costone di Dobrej, impervio e ben difeso. L’azione era stata strutturata sullo sfruttamento della sorpresa. Il 24 gennaio 1941, giorno stabilito per l’attacco, con una situazione meteorologica estremamente sfavorevole, i plotoni esploranti del I Battaglione Mobilitato si avvicinarono alle linee nemiche ed in perfetto silenzio giunsero ad una cinquantina di metri dalle linee jugoslave. Alle 07:25 partì l’assalto. In pochi minuti gli avamposti avversari furono conquistati e consolidati. La penetrazione proseguì poi col sopraggiungere di nuovi rinforzi dei due grandi reparti. Già alle 12:00 dello stesso giorno erano stati raggiunti tutti gli obiettivi assegnati ai Finanzieri. Per l’azione compiuta alla testa dei suoi uomini, al Sottotenente Zappardino è stata concessa la Medaglia d’Argento al Valor Militare: “Volontario di guerra, Comandante di un Plotone Arditi, dopo essersi distinto in numerose ed audaci azioni di pattuglia, durante un’azione per l’occupazione di una posizione nemica, per vincere la violenta resistenza dell’avversario, che sistemato a difesa impediva l’avanzata di una compagnia obbligata ad attraversare un tratto di terreno scoperto e fortemente battuto dalle mitragliatrici, con nobile sprezzo del pericolo si lanciava audacemente alla testa dei suoi Arditi, riuscendo a fugare il nemico dalle case ove era asserragliato e dando la possibilità alla compagnia avanzata di raggiungere il proprio obiettivo. Dobrej, 24 gennaio 1941”.

Un altro militare del Corpo, il Finanziere Vittorio Cimaroli, quel 24 gennaio 1941 si distinse in combattimento, meritandosi la Medaglia di Bronzo al Valor Militare: “In forza al II Battaglione Mobilitato della Regia Guardia di Finanza, durante un’azione offensiva contro una munita posizione, per agevolare l’avanzata del proprio plotone, si lanciava con alcuni animosi all’assalto di un centro di fuoco nemico, riuscendo a farlo tacere con lancio di bombe a mano. Dobrej, 24 gennaio 1941”. Forti del successo riscosso a Dobrej e nei successivi combattimenti che interessarono l’intera Val Tomorizza, il 27 aprile 1941, il Comandante di Corpo d’Armata Generale Gabriele Nasci, indirizzò ai due Battaglioni della Guardia di Finanza un toccante ordine del giorno che si concludeva con queste parole: “Riverente mi inchino alla memoria di coloro che ai miei ordini hanno coronato le Fiamme Gialle col supremo sacrificio”. Come ricordato anche nel saggio Fiamme Gialle in guerra di Gabriele Bagnoli, “i combattimenti in Val Tomorizza e a Dobrej ebbero una notevole importanza morale per le truppe italiane stanziate in Albania: furono, infatti, le prime vittorie italiane dopo un lungo periodo di vittorie greche e jugoslave”.

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