Le Frecce Nere a Valiunquera

Giusto FerraraGiusto Ferrara si arruolò volontario, nel 1917, a diciannove anni, come Aspirante Ufficiale nel 78° Reggimento Fanteria, Brigata Toscana, con cui raggiunse il teatro d’operazioni dove i celebri Lupi del Maggiore Randaccio erano schierati nel settore dell’Altipiano di Asiago. Terminò la guerra con il grado di Tenente e, volendo continuare la sua esperienza nel Regio Esercito, ottenne su domanda il trasferimento in Anatolia con il 34° Reggimento Fanteria, dove ottenne una Croce di Guerra al Valor Militare, guadagnata durante la difficile missione condotta dai reparti del Regio Esercito nei territori appartenenti al dissolto Impero Ottomano. Si congedò definitivamente nel 1921, tornando alla vita civile sulla sua terra natale, nei pressi di Palermo. Ma la vita sotto le armi di Giusto Ferrara sarebbe ripresa nella seconda metà degli Anni Trenta, quando l’Italia di Benito Mussolini decise di appoggiare militarmente i Nazionalisti del Generale Francisco Franco in Spagna. Con il grado di Capitano, fu nuovamente volontario, venendo assegnato al 3° Reggimento Frecce Nere in partenza nel territorio iberico, raggiunto il 22 febbraio 1937.

Divisione Frecce NereGià durante i primi combattimenti che le forze italiane intrapresero in territorio spagnolo, si mise in luce per il coraggio dimostrato, guidando i suoi uomini in battaglia con eccezionale valore. Durante l’offensiva di Guadalajara del marzo 1937 si guadagnò una Medaglia d’Argento al Valor Militare per aver resistito per quasi due giorni all’assedio di Bermeo, respingendo numerosi assalti nemici che decimarono i suoi uomini: “Comandante del settore di compagnia più pericoloso d’un settore accerchiato in importante località, respingeva continui violenti attacchi, ferrati dal nemico potente e deciso, durante quarantotto ore, lanciandosi per ben sei volte, al contrassalto, alla testa della sua Compagnia. Invitato a passare in rincalzo per le gravi perdite subite dal reparto e per la lunga permanenza nella zona della lotta più cruenta, chiedeva ed otteneva di rimanere al suo posto di onore fino al raggiungimento  della vittoria. Bermeo, 1-3 marzo 1937”. Il Capitano Ferrara troverà la morte venti giorni dopo, quando con la sua compagnia prese parte ai combattimenti nei pressi di Valiunquera, venendo decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria: “Comandante di compagnia avanzata, in una giornata di aspro e violento combattimento, portava il proprio reparto alla conquista di importante posizione nemica, con la perizia e il valore che distingueva ogni sua azione. Notata a poca distanza una mitragliatrice nemica in azione, si lanciava su di essa a colpi di bombe a mano, malgrado due soli uomini avessero potuto seguirlo nell’animosa corsa; veniva però investito in pieno viso da una raffica di mitragliatrice che l’uccideva all’istante stesso di conseguire l’ardimentoso intento. Valiunquera, 26 marzo 1938″.

Camicie Nere in SpagnaQuel 26 marzo 1938 un altro volontario delle Frecce Nere cadeva a Valiunquera, meritandosi egualmente la massima onorificenza al Valor Militare alla Memoria: il Centurione (corrispondente a Capitano) Romolo Fowst. Recita l’onorificenza: “Combattente della Grande Guerra, ferito e decorato al valore, accorreva volontario in terra di Spagna per il trionfo degli ideali fascisti. In ogni contingenza ardito e capace, fu esempio ai propri dipendenti per attaccamento al dovere e sprezzo del pericolo. Comandante di una Compagnia Fucilieri, per sventare un contrattacco nemico delineatosi in forze, non esitava a portarsi alla testa del plotone di rincalzo e con esso si slanciava arditamente contro il nemico riuscendo a metterlo in fuga. Nell’atto ardimentoso, colpito da raffiche di mitragliatrici, incontrava morte eroica concludendo così come l’aveva vissuta tutta una vita dedita alla Patria e ai Fascismo. Settore di Valjunquera, 26 marzo 1938″. Romolo Fowst veniva da una famiglia di ferme tradizioni patriottiche: i suoi nonni furono grandi fautori dell’Unità d’Italia, venendo perseguiti dalla giustizia borbonica e prendendo parte alle spedizioni compiute da Giuseppe Garibaldi. Divenne quasi una scelta naturale il suo arruolarsi volontario, nel 1912, quando aveva appena diciannove anni, nell’Arma di Cavalleria, venendo destinato al 20° Reggimento Cavalleggeri di Roma, reparto con cui prese parte alla Prima Guerra Mondiale, raggiungendo il settore d’operazioni già dai primi giorni l’inizio delle ostilità. Da Sergente prese parte, nel settembre 1916, alle operazioni presso Monfalcone, dove rimase ferito durante uno scontro, venendo decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare: “Più volte prendeva parte volontariamente ad operazioni pericolose nelle quali si comportava con sereno e cosciente ardimento. Ferito, mentre insieme colla prima ondata, guidava all’assalto della trincea nemica una pattuglia di cui aveva chiesto il comando, continuava nella lotta finché una seconda fucilata lo colpì nuovamente e più gravemente. Monfalcone, 15 settembre 1916”. Ripresosi dalle ferite, Fowst veniva ammesso a frequentare un corso per Ufficiali, al termine del quale venne destinato al 13° Reggimento Cavalleggeri Monferrato e nominato Sottotenente: terminerà il conflitto distinguendosi sempre per valore e grande coraggio.

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